Un giorno tra la Val Susa e Kabul

Venerdi 19 Novembre

Il Festival oggi torna in Val Susa per conoscere i volti e le voci dei giovani del movimento NO TAV e capire a che punto è la vicenda di Emilio Scalzo, attivista simbolo di una comunità ricca di immigrati che ha ritrovato il senso della solidarietà verso i migranti che attraversano l’Italia diretti in Francia e in Europa. E’ questo lo spirito che anima la tavola rotonda istruita a Torino per raccogliere le opinioni dei giovani che prendono in consegna il testimone di trent’anni di lotte, ambientalisti e libertari, e dei legali che seguono il percorso giudiziario dei tanti incriminati. Ci sarà un orizzonte per questa lotta senza dialogo tra le parti? E’ la drammatica domanda che ci viene spontanea guardando la violenza e l’accanimento delle polizie di frontiera e delle forze dell’ordine che presidiano i cantieri della val Susa o dei magistrati che fanno buona guardia della continuità del progetto TAV. E la sera, per non perdere di vista ciò che sta accadendo nell’Afghanistan lasciato ai Talebani dalle forze dell’Alleanza, ascoltiamo il racconto della fuga da Kabul di Hassan Fazili, regista e titolare di un caffè letterario nella capitale che ora vive in Germania, profugo assistito dal Governo. La sua testimonianza, raccolta dal Direttore dell’Atlante dei conflitti e delle guerre, Raffaele Crocco, con l’assistenza di Bagher Rahati Nover, è la prova che prima della resa degli alleati, l’Afghanistan era già nelle mani dei Talebani che uccidevano e epuravano le città da chi voleva fare cultura e predicare la tolleranza culturale e religiosa. Il suo film “Midnight traveler” è il racconto di tre anni di fuga attraverso l’Asia e l’Europa sulla rotta balcanica, con moglie e figli, per guadagnare la libertà e sfuggire alla caccia dei talebani.

10:00

ITALIA, UN ORIZZONTE PER LA VAL SUSA

Alla tavola rotonda sul futuro del movimento NO TAV prendono parte giovani attivisti, legali e testimoni di questa protesta collettiva che coinvolge una comunità di tradizioni agricole e operaie che non ha dimenticato la durezza della Resistenza al nazifascismo e della rinascita dalle macerie del secondo conflitto mondiale. I giovani valsusini sono stati pronti a cogliere la necessità di una opposizione al progetto dell’Alta Velocità e a comprendere l’incrudimento delle risposte che le istituzioni stanno dando in questi ultimi mesi alla repressione del dissenso. I casi di Nicoletta Dosio, Dana Lauriola ed Emilio Scalzo, uniti ai tantissimi esempi di incarcerazione e incriminazione di uomini e donne che hanno dimostrato la loro opposizione al progetto di distruzione del territorio, hanno lasciato un segno anche nelle nuove generazioni che hanno arricchito la protesta di contenuti scientifici e di analisi sul comportamento delle istituzioni, anche universitarie e sociali, che fiancheggiano l’avanzata del progetto TAV. L’incontro cade nel periodo in cui sarà decisa l’estradizione dell’attivista Emilio Scalzo, colpito da mandato di cattura della polizia francese, un caso giudiziario che mette a nudo le nuove tecniche repressive e di accanimento nei confronti di chi prende parte a questa protesta.

Relatori


COMITATO GIOVANI NOTAV E FRIDAYS FOR FUTURE VAL SUSA - MARINA CLERICO e ALBERTO POGGIO (Commissione Tecnica - Unione Montana Val Susa) - LUCA BARDINO (Ass. NoTav Torino&Cintura) - EMILIO SCALZO, NICOLETTA DOSIO (Attivisti NO TAV)



18:00

AFGHANISTAN, IL RACCONTO DI UNA FUGA

Hassan Fazili è un uomo molto dolce, un padre affettuosissimo e un cittadino esemplare, di buona cultura e grande umanità, ma minacciato di morte dai Talebani per avere osato di impiantare un Caffè letterario nel centro di Kabul, la capitale afghana. Il suo socio è stato ucciso e lui era ricercato, ma è riuscito ad attraversare la frontiera e arrivare, dopo tre lunghi anni, in Europa, salvando anche la sua giovanissima famiglia. Il suo racconto è tutto nel film “Midnight traveler” girato con il telefono cellulare per ricordare a tutti che la rotta asiatica e balcanica non è meno feroce di quella mediterranea. Al suo racconto, comunque pieno di speranza, si affianca la relazione di Giovanni Visone di Intersos che presenta i corridoi umanitari per i giovani afghani che vogliono studiare in Italia, una luce in fondo al tunnel del dramma afgano, alimentato dalle politiche espansionistiche di un Occidente che non apprende mai la lezione della guerra e della sua inutilità. A moderare il confronto c’è Raffaele Crocco, direttore dell’Atlante dei conflitti e delle guerre.

Relatori


RAFFAELE CROCCO (Direttore Atlante delle Guerre e dei Conflitti) - GIOVANNI VISONE (Dirigente Intersos) - HASSAN FAZILI (Regista) - BAGHER RAHATI NOVER (Interprete, Regista)



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