ORE 18.00
L’ITALIA CHE RESISTE
Questo è lo slogan degli operai della Whirlpool, l’azienda napoletana chiusa da pochi giorni per volontà della proprietà multinazionale, che ha lasciato 450 operai per strada, ed è la frase che abbiamo scelto per ricordare il coraggio di operai e gente comune che sta lottando per difendere il proprio lavoro e il territorio in cui abita, minacciato da uno sviluppo fuori di ogni logica. Dopo i lavoratori napoletani, a parlare degli effetti del lockdown sarà Maria de Biase, dirigente scolastico di un istituto comprensivo salernitano, nota per la sua caparbia volontà di innovazione, sottoposta alle decisioni di un Sindaco che ha deciso, senza consultare nessuno, di ristrutturare l’istituto diretto da Maria, per garantire la sicurezza dei suoi giovani cittadini, sfrattando di fatto preside e amministrazione. La vicenda è emblematica dello sconfinare di funzioni istituzionali per effetto dell’emergenza. A seguire sentiremo la voce di Ermelinda Varrese, attivista dei NO TAV della Val di Susa che ci dirà delle condizioni di Dana Lauriola, in carcere, e Nicoletta Dosio, appena uscita di carcere, entrambe per avere manifestato un anno fa contro il cantiere del Treno ad alta velocità, due donne alla guida di questo movimento tenace e orgoglioso. Chiuderemo la serata con la voce di Enzo Infantino, attivista e cooperante calabrese, oggetto di un’intimidazione mafiosa pochi giorni fa nella sua casa di Palmi (RC), per avere ricordato l’assassinio di una giovane donna calabrese uccisa dalla ndrangheta, a cui il Festival ha espresso solidarietà ed amicizia.